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La Apple ancora nei guai con Foxconn

Per Apple non si fermano le proteste che ormai da qualche tempo piovono da tutto il mondo per come vengono prodotti i suoi device, ma ora non si tratta solo di "lamentele" ma vere e proprie relazioni da parte di organi per il controllo delle minime leggi applicabili ai lavoratori, ed Apple rischia di dover dimezzare le sue produzioni.

Dopo l’intervista che qualche tempo fa vi avevo proposto sulle condizioni dei lavoratori Foxconn ora anche la FLA (Fair Labor Association) l’organo di controllo che sorveglia da questo febbraio gli stabilimenti Foxconn, ha stilato una relazione più che esplicita nella quale viene dichiarato come negli stabilimenti Foxconn si vìolino i più semplici diritti dei lavoratori attraverso mancanze gravi e orari assurdi persino per leggi (se pur molto permissive) cinesi.

Nella relazione pubblicata dalla FLA e disponibile per intero ed in lingua inglese qui si possono scorgere tre punti fondamentali che sono stati il risultato di ispezioni, interviste anonime ai lavoratori, spoglio di documentazioni come buste paga e registrazioni orarie, ed altre investigazioni accurate, i punti riguardano:

Questi punti sono il riassunto di una relazione ben più ampia naturalmente che fa si che Apple debba però riguardare le sue produzioni, infatti Foxconn ora ha 15 mesi di tempo per legge a diminuire e rendere a livelli accettabili gli orari di lavoro degli operai cosa che però la costringerà ad assumere altro personale e quindi dopo questi scandali non è detto che in Cina i giovani siano disposti ad entrare nell’azienda visto e considerato che li il lavoro c’è, non come da queste parti…

Tutto questo per Apple si prospetta sarà una grossa perdita in quantità e forse sarà costretta a produrre di meno, proprio come ha dichiarato in una intervista il fondatore di SumOfUs, Stinebrickner-Kauffman creatore di questo movimento mondiale di consumatori che controlla e si informa su l’andamento delle multinazionali, dichiarando inoltre che nessuno dovrebbe acquistare cose prodotte illegalmente.

 

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