Cos’è una CPU e quale scegliere

Tutti noi utilizziamo un computer, e anzi, se stai leggendo questo articolo è sicuro che tu ne stia usando uno. Non tutti però ne conoscono il funzionamento e il ruolo che svolgono tutte le componenti. Molti hanno sentito parlare della CPU, ma non tutti sanno a cosa serve. La CPU è l’acronimo di Central Processing Unit, o meglio l’unità di elaborazione centrale e coordina tutte le altre unità presenti sulle varie componenti dell’hardware, insieme alle loro attività e lo fa in maniera centralizzata.

La CPU dirige i vari elementi come le periferiche, le schede elettroniche (come ad esempio scheda di rete o scheda video), fino ai vari chip. Il ruolo di questa unità è quello di eseguire le direttive dei programmi presenti all’interno della RAM (la memoria centrale), dopo averlo preso da qualche memoria secondaria, dalla ROM oppure da altri dispositivi.

Per riuscire in questo la CPU ha due diverse componenti: la ALU, o meglio l’unità di logica aritmetica (Arithmetic Logic Unit), svolge le attività logico-matematiche per trasformare i dati dalle periferiche di input; la CU, l’unità di controllo (Control Unit), coordina le azioni per permettere l’esecuzione delle varie attività.

Il lavoro di questo processore si basa sempre su quattro fasi: fetch (acquisizione delle informazioni), decode (la loro decodifica), execute (la loro esecuzione), writeback (la riscrittura). Nella fase fetch la CPU va a recuperare tutti i dati necessari per portare a termine un’operazione, dopodiché vengono immagazzinate all’interno della memoria e individuate tramite un indirizzo logico.

Dopo il reperimento si passa alla fase di decode nella quale i dati vengono resi comprensibili per la CPU, grazie a un processo che li semplifica, scomponendoli in unità di significato leggibili per il processore, in modo da poter passare alle altre operazioni. Nella terza fase inizia la parte operativa denominata proprio execute. Dopo che le informazioni sono state rese comprensibili per l’unità ALU, vengono trasformate da questa sulla base delle operazioni previste da ogni programma.

"cpu-ventola"

Nell’ultima fase, il writeback, avviene la riscrittura con i dati appena modificati che vengono riscritti in una parte di memoria casuale e resi disponibili per il programma che li aveva richiesti. Naturalmente la velocità di un processore è determinata proprio dalle operazioni che fa la CPU: più saranno le operazioni che questa potrà completare in una minore porzione di tempo, più alta sarà la frequenza di lavoro. Quest’ultima è misurata in hertz; i processori di oggi hanno frequenze che si aggirano attorno ai 3 Gigahertz.

Per indicare le funzionalità della CPU esiste anche il flops, cioè le operazioni in virgola al secondo. Oggi i processori superano il migliaio di miliardi di operazioni al secondo!

Naturalmente ogni unità di lavoro ha all’interno più processori, e sono definite multicore.

Un altro modo per classificare un processore è quello basato sui bit trattabili, a seconda dei quali si influenza il tipo di software utilizzabili, le periferiche che possono essere gestite, le potenzialità e la velocità di questi ultimi. I bit sono il numero di informazioni gestibili dalla CPU. I processori più utilizzati oggi sono quelli da 32 bit.

Per chi fosse intenzionato a potenziare il proprio computer sono in vendita molte CPU. Tra le più utilizzate ci sono le Intel Pentium che possono essere dai 3 GHz, ai 4.30, e sempre della Intel Core da 3 a 3.7 GHz. Meno costose ma sicuramente di buon livello anche se dalla frequenza di lavoro bassa, ci sono le AMD: la Sempron 3850  per esempio parte dagli 1.30, oppure agli Athlon che possono arrivare ai 2.05. Di questo marchio per potenze più alte ci sono gli A6 o gli A8, che presentano prezzi più elevati. È possibile avere maggiori informazioni cliccando qui.