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Le professioni senza albo: categorie professionali diffuse

Un approfondimento sulle professioni senza albo, lavori di professione ma non presenti in nessun albo. Se molte professioni in Italia sono regolamentate grazie alla presenza di un albo che ne definisce il codice deontologico, i diritti e i doveri, oltre ai criteri di accesso, altre non sono invece inserite in alcun albo e sono regolamentate dalla Legge 4 del 2013, che fornisce una lunga serie di linee operative che regolano questioni come i rapporti con gli utenti o le modalità di pubblicizzazione, solo per fare due esempi.

In realtà, l’unica indicazione concreta riguarda le modalità di comunicazione con i clienti per i professionisti che non fanno parte di nessun albo, anche se il decreto mirerebbe a garantire una professionalità adeguata e una conseguente tutela della cittadinanza.

Chi sono i professionisti non iscritti ad un albo?

A non avere un albo sono alcune professioni del settore sanitario, come gli osteopati, gli psicomotricisti e i chinesiologi, ma anche altre categorie professionali, come i fotografi, i grafici, i pubblicitari, oltre alle guide turistiche e ai periti che lavorano per le compagnie assicurative. Nemmeno professioni molto diffuse come gli amministratori di condominio, i traduttori e gli interpreti, i bibliotecari e i pedagogisti hanno un loro ordine di appartenenza. Sono liberi professionisti senza albo anche gli esperti enogastronomici, i consulenti aziendali e quelli filosofici, i tecnici informatici, i tributaristi e gli istruttori cinofili.

Ci sono dei casi paradossali, come quello del traduttore giurato: da una parte si tratta di una professionalità ben determinata perché richiesta dalla legge, dall’altra questa stessa professione non viene regolamentata attraverso l’appartenenza a un ordine che la definisca. Nell’articolo "Un chiarimento sul traduttore giurato", si parla in maniera esauriente proprio di questo aspetto di contraddizione, legato alla figura del traduttore giurato.

Le traduzioni giurate hanno valore legale e servono a ufficializzare documenti della massima importanza. Non essendoci un albo di riferimento si tende in Italia a fare molta confusione, per cui l’utente può finire per pensare che gli unici traduttori abilitati a eseguire traduzioni giurate siano i professionisti iscritti agli albi dei tribunali. In realtà, le cose non stanno affatto in questo modo. Qualsiasi traduttore infatti può effettuare traduzioni ufficiali, che acquisiranno un valore legale una volta che sarà fatta un’apposita procedura presso i tribunali.

Questo fa capire come in realtà l’iscrizione ad un albo non è indice di professionalità, ma solamente un vecchio modo di intendere la professione lavorativa che oggi più che mai è mutevole e moderna.

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