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Il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo: sapori e tradizioni

Oggi si conclude per le strade di San Vito Lo Capo il Cous Cous Fest, rassegna arrivata alla diciottesima edizione. Questo Settembre, dal 18 al 27, ha avuto luogo un appuntamento imperdibile a San Vito Lo Capo, antico borgo marinaro in Sicilia, con gli chef più abili da ogni parte del mondo per il Cous Cous Fest. Si tratta di un appuntamento eno-gastronomico importantissimo e molto atteso a livello internazionale.

Non potevano naturalmente mancare all’appello i ragazzi di Wallaffix la fortunata start-up siciliana che ha l’intento di aiutare l’aggregazione sociale e la partecipazioni agli eventi locali. Wallaffix è infatti un portale che permette a chiunque di conoscere rapidamente tutti gli eventi in programmazione in un dato luogo e tutte le persone che vi parteciperanno.

Il Cous cous Fest rappresenta per la Sicilia un evento molto importante e quest’anno, l’anno dell’Expo e in cui il cibo fa da protagonista, tutti i riflettori saranno puntati su di noi. Noi di Wallaffix non potevamo mancare!” commenta Raimondo Campagna, uno dei tre soci fondatori.

San Vito Lo Capo è un vero e proprio gioiello della costa nord occidentale della Sicilia, nella provincia di Trapani, racchiuso nella baia compresa tra le riserve naturali dello Zingaro ad Ovest e di Monte Cofano ad est, dove luci, profumi e sapori si fondono dando vita ad un paesaggio dai colori tipicamente mediterranei. Ciò che caratterizza più di ogni altra cosa questo antico borgo sono le sue basse case bianche rivestite di buganvillea, una spiaggia dalla sabbia bianchissima che si affaccia su un mare turchese dai fondali suggestivi e custode di tesori antichi.

Impossibile descrivere San Vito Lo Capo senza parlare dei suoi suggestivi colori, tra i mandorli e gli ulivi di Castelluzzo, dei tramonti di Magari, delle sorgenti e ancora delle meravigliose grotte nascoste, i bagli e le torri; ma soprattutto ciò che colpisce è il profumo di una terra ricca e generosa, che anche a tavola riesce ad essere straordinaria.

Tipico della cucina sanvitese è ovviamente il cous cous, ma anche le “busiate” e il pane “cunzatu”. Ospitalità sincera, gastronomia fantasiosa e una tra le migliori produzioni vitivinicole della Sicilia, conquistano il visitatore a spasso per i luoghi di questo incantato angolo di terra. Da undici anni qui, tra le strette stradine di quella che è considerata la più africana delle città italiane, per via delle sue case bianche e basse, dai tetti piatti arricchiti con decorazioni moresche, si è legato il proprio nome al piatto fatto di una manciata di grani di semola cucinati con brodo, spezie, verdure, carne o pesce.

Il cous cous è stato anche definito come “il piatto giramondo” in grado di unire in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh. Dall’Africa alla Sicilia, dall’Europa al Sud America, il cous cous ha viaggiato e viaggia nei cuori e nelle tradizioni degli emigranti ed è oggi uno dei piatti più camaleontici esistenti.

Alla pietanza che, secondo la leggenda, riuscì a guarire il re Salomone dal mal d’amore per la regina di Saba, San Vito ha legato il proprio nome e ogni hanno gli dedica il Cous Cous Fest, la rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo arrivata oggi alla sua diciottesima edizione.

Nei giorni del festival per le strade del paese si svolgono numerose degustazioni, ma anche showcooking ed incontri con chef stallati come Claudio Sadler e Giancarlo Morelli e il siciliano Filippo La Mantia. Grande spazio è stato riservato anche alla musica con Caparezza, Elio e le storie tese e Vinicio Capossela.

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