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Addio capannoni grigi e tristi, oggi anche l’industria segue il design

Nell’immaginario collettivo, la fabbrica è un grande spazio grigio e triste, mal illuminato e poco accogliente. Se poteva esser vero nel secolo scorso, oggi invece si proietta nel nuovo millennio con le sfide della cosiddetta "Industria 4.0", ma anche con una rinnovata attenzione al design e all’arredo degli interni.

Forse negli occhi abbiamo ancora le immagini dei film di una volta, che presentavano le fabbriche e le industrie come luoghi tetri, poco accoglienti e soprattutto grigi e tristi. In fondo, gli spazi servivano alla produzione, e non c’era tempo, voglia o anche solo l’idea di creare ambienti più adatti a chi li viveva per tempi anche lunghi; oggi le cose stanno cambiando, e anche se non ovunque si raggiungono i risultati di Google (che nelle sue sedi dedica incredibile attenzione alla vivibilità e al benessere dei suoi dipendenti), è ormai diffusa la convinzione, confortata da numerosi studi scientifici, che la produttività dei salariati sia in netta e diretta correlazione con la sensazione di accoglienza e agio che ritrovano sul posto di lavoro.

Le sfide della nuova industria. D’altra parte, anche la cosiddetta "Industria 4.0", la nuova rivoluzione che stiamo vivendo in questi anni, ha come caposaldo la creazione di un ambiente "smart" in tutti i sensi, a cominciare proprio dal benessere dei dipendenti e passando alla connessione e all’integrazione tra elementi come progettazione, il design, la simulazione e la produzione, grazie ovviamente alle nuove frontiere aperte dalla tecnologia. Una rivoluzione che non interessa solo le grandi aziende, ma che può essere applicata anche alle imprese di piccola dimensione, dove può portare benefici anche sul fronte del rispetto degli standard ambientali.

Addio al grigio. Il grande alleato del giorno d’oggi è la tecnologia, come accennato, che da "nemica" della creatività oggi viene interpretata, in maniera meno apocalittica, come strumento fondamentale ad abbattere tempi e costi di produzione, oltre che valido supporto nella realizzazione dei concept e del design dei nuovi prodotti. Di questa nuova velocità trae beneficio, però, anche la strutturazione stessa dell’industria, che abbandona il grigiore che la caratterizzava nel secolo scorso.

E non è allora un semplice caso che, dopo anni di stallo e di crisi, l’industria del design e dell’arredamento italiano abbia nel 2015 rialzato la testa, con un aumento del fatturato del 3,4% che ha portato il totale a quota 24,5 miliardi di euro, con prospettive positive di crescita anche per questo 2016, in particolare nel campo dei prodotti pensati per l’arredamento di fabbriche e aziende, destinati a rendere più accogliente e confortante lo spazio di lavoro. Organizzare bene l’ambiente in cui si porta avanti l’attività è infatti fondamentale per ottimizzare i tempi e gestire correttamente il flusso di lavoro, oltre che, come detto, per rendere più produttive i dipendenti interessati dal processo, messi in condizioni più agevoli e meno stressanti.

Un nuovo alleato. A trainare questo settore sono diverse aziende, e spesso è difficile orientarsi nella scelta del "primo acquisto": per questo, diventa importante avere a disposizione una bussola, come il portale del Frigerio Group, storica azienda italiana specializzata nelle forniture di utensileria meccanica e componentistica di automazione per i processi produttivi del territorio, che dedica una intera sezione all’arredo industriale, con una gamma completa di prodotti che copre ogni tipo di esigenza da parte di chi fa impresa. Si parte con la linea di banchi da lavoro e banchi componibili, passando poi per gli indispensabili armadi specifici per le necessità dell’impresa (da quelli che stipano computer a quelli che offrono spazi di sicurezza, fino a quelli destinati allo spogliatoio), a scaffalature, benne e container, fino a diverse tipologie di cassette in plastica, metallo e polipropilene.

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