Site icon STORYGRANT.IT

Come conciliare il time lapse in cantiere con il diritto alla riservatezza

I video in time lapse svolgono un ruolo interessante nel settore edilizio: da una parte, permettono di monitorare scrupolosamente lo stato d’avanzamento dei lavori; dall’altra, rappresentano un potente strumento di marketing e promozione per le imprese di costruzione.

L’utilità delle riprese in time lapse appare ancor più evidente nell’attuale clima di incertezza dovuto all’emergenza sanitaria, in cui diventa prioritario rassicurare partner commerciali, investitori e clienti finali – ossia coloro che hanno acquistato gli immobili – circa la bontà del progetto e il buon esito dei lavori.

Nonostante gli innumerevoli vantaggi insiti nel girato in time lapse, spesso capita che alcune società preferiscano rinunciare in partenza alla sua realizzazione, frenate dalla presunta inconciliabilità tra questo tipo di tecnica di ripresa e diritto alla riservatezza.

Girare il video in time lapse di un cantiere , come nel servizio presentato, significa dover registrare ininterrottamente mesi o anni di lavori; il tutto rispettando la privacy di chi su quel cantiere presta la propria opera. A parole si direbbe un obiettivo ambizioso, ma in realtà è meno complicato di quanto possa sembrare.

Time lapse e intelligenza artificiale

I più moderni sistemi di ripresa impiegati per realizzare video in time lapse sfruttano tecnologie già collaudate in altri settori come quello della videosorveglianza e del riconoscimento facciale.

Attraverso l’intelligenza artificiale, questi sistemi sono in grado di riconoscere, isolare e quindi oscurare dati sensibili come volti e targhe. Nella pratica, si tratta di programmi e plug-in capaci di catturare dettagli predeterminati e di renderli irriconoscibili per l’occhio umano.

Utilizzare l’intelligenza artificiale è uno dei metodi più diffusi per ottenere un video in time lapse, ma non l’unico. Infatti, anche chi non dispone della più evoluta strumentazione di ripresa, adeguandosi alla normativa vigente in materia di privacy, può raggiungere lo stesso risultato.

Time lapse e normativa sulla privacy

L’articolo 4 della legge 300/1970 dello Statuto dei Lavoratori vietava espressamente l’utilizzo di strumentazioni audiovisive per monitorare e controllare l’operato di lavoratori e dipendenti.

Il suddetto articolo è stato poi in parte modificato, attraverso l’introduzione di alcune eccezioni a quanto precedentemente affermato in materia di strumenti tecnologici. La presenza di telecamere è oggi ammessa a patto che assolva uno o più dei seguenti compiti:

Soddisfare particolari esigenze produttive o organizzative;
Assicurare la sicurezza dei dipendenti;
Tutelare il patrimonio ambientale.

L’articolo 4 della legge 300/1970 ci aiuta a capire come l’utilizzo di sistemi di ripresa time lapse possa rientrare nella casistica sopraesposta, avendo un fine di tipo promozionale, che può essere ricondotto alle particolari esigenze produttive o organizzative

La legge consente dunque l’installazione di un impianto audiovisivo su un cantiere, quando le riprese non abbiano il fine di controllare l’operato dei dipendenti. Seppur normativamente lecito, tuttavia, prima di procedere, è sempre preferibile concordarne la presenza con i sindacati o con l’Ispettorato del Lavoro.

Proprio l’Ispettorato del Lavoro, con una circolare del 19 Febbraio 2018, si è soffermata sull’uso degli impianti audiovisivi e del rischio che questi possano fungere da sistema di controllo sul posto di lavoro. Le conclusioni a cui giunge l’agenzia governativa non si discostano molto da quelle della legge 300/1970 in materia di privacy, ma anzi pongono maggiore enfasi sulla necessità che tali sistemi di registrazione vengano utilizzati per rafforzare la sicurezza sul lavoro, per tutelare il patrimonio aziendale e per rispondere con solerzia a particolari esigenze produttive o organizzative; un ambito, quest’ultimo, in cui rientra appunto a pieno titolo l’attività di produzione video in time lapse.

ph: etienne-girardet-sgYamIzhAhg-

Impossibilità di identificazione in un video time lapse

Oltre all’articolo 4 della legge 300/1970 e alla circolare dell’Ispettorato del Lavoro, un’altra tutela in materia di dati personali per chi decida di realizzare o commissionare il video in time lapse di un cantiere è rappresentata dalla legge del Garante dell’8 Aprile 2010. Al punto 4.5 viene espressamente ammesso l’uso di una camera online sul posto di lavoro, a condizione che il fine delle riprese sia di tipo promozionale e che il risultato finale non mostri volti o altri dati sensibili delle persone coinvolte.

Un video in time lapse soddisfa per sua stessa natura tale requisito: impiegando un elevato valore di frame blending, comprime mesi o anni di lavori in un intervallo temporale ristretto; le immagini scorrono fluide e veloci, rendendo complicato individuare qualsiasi dettaglio diverso dalla costruzione dell’edificio o del macchinario industriale.

Exit mobile version