tester per misurare cortocircuito

Come misurare un corto circuito con il tester

Quando improvvisamente la corrente salta è possibile che ci si trovi in presenza di un cortocircuito. Diverse possono essere le cause del malfunzionamento, fra le quali un’apparecchiatura difettosa, come può essere un elettrodomestico, oppure un problema in una presa o in un punto luce del nostro appartamento.

In questi casi la soluzione migliore è sempre quella di chiamare un servizio specializzato, come ad esempio quello fornito dall’azienda Elettricista Milano, da anni nota nel settore. Tuttavia, se si possiede un minimo di manualità si potrebbe tentare di verificare in prima persona l’accaduto.

Esiste uno strumento, molto usato dagli elettricisti, che serve per misurare un cortocircuito: si chiama tester o più correttamente multimetro.

Quali sono le funzioni di un multimetro

Il Multimetro misura 3 differenti grandezze che sono precisamente la tensione, l’intensità di corrente e la resistenza elettrica:

  • La tensione (o differenza di potenziale) viene misurata come tutti sappiamo in Volt (V) ed essa “indica la differenza tra il potenziale elettrico di due punti dello spazio e l’energia o il lavoro necessari a separare cariche elettriche di segno opposto” (fonte Wikipedia).
  • L’intensità di corrente, misurata in Ampere (A), corrisponde alla quantità di cariche elettriche che passano nella sezione di un conduttore grazie all’azione della tensione che viene applicata ai due capi.
  • La resistenza elettrica che si misura in Ohm e definisce l’attitudine di un corpo di opporsi al passaggio di corrente nel momento in cui nei suoi capi viene applicata una differenza di potenziale.

 

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Oltre a valutare, dunque, le 3 sopraccitate grandezze il multimetro (o molto più banalmente il tester) può essere utilizzato anche per effettuare una prova di continuità, ossia una verifica per stabilire se un filo o un fusibile siano in buono stato o se vi sia magari presente un cortocircuito. È fondamentale, prima di effettuare questi esami, togliere la tensione, spegnere l’eventuale apparecchio o staccare addirittura la corrente dall’impianto sia per evitare spiacevoli incidenti sia per evitare di bruciare il tester stesso.

Come usare il tester

Il tester ha due reofori (ossia dei fili conduttori che terminano con alcuni componenti elettrici) che servono per effettuare le prove di corto: uno nero ed uno rosso.

Una volta posizionato il tester in funzione Ohm, diodi, continuità (per i principianti il gruppo si può individuare dal disegno composto dal simbolo degli Ohm, da quello simile a quello del wifi rovesciato e da una simil-tromba), bisognerà accendere il tester tramite il tasto ON o MODE e poi unire i due puntali sul fusibile o sul cavo o su un circuito. Se il tester emette un segnale c’è continuità di corrente, in caso contrario può essere avvenuto un corto.

Il tester è un apparecchio molto diffuso e semplice da usare, anche seguendo un banale tutorial on line e si può acquistare in qualsiasi negozio di componenti elettrici o nelle ferramenta, ma ci raccomandiamo di prestare molta attenzione e di essere cauti quando si tratta di maneggiare fili ed apparecchiature. Se siete titubanti, rivolgetevi piuttosto ad un bravo ed esperto elettricista.