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Manutenzione Caldaia: ogni quanto deve essere eseguita

La manutenzione della caldaia è un dovere che spesso viene sottovalutato. Tuttavia, è estremamente importante il controllo regolare della caldaia e dei fumi, non solo per la salute e la sicurezza, ma anche perché con una caldaia ben funzionate i costi energetici sono più bassi.

Per questo le leggi in merito spesso cambiano: per adattarsi alle esigenze energetiche attuali e ai nuovi modelli di caldaie. Una caldaia non funzionante è un rischio per tutti: per le persone e per l’ambiente. Questo perché una fuoriuscita di gas, un problema elettrico, oltre a incendi e pericoli concreti portano a un elevato consumo energetico che ricade sulle spese della persona e sulla natura, poiché causa un maggiore inquinamento.

Insieme ai tecnici di assistenzacaldaieromaeprovincia.it, servizio di assistenza caldaie disponibile nella città di Roma, abbiamo visto ogni quanto è necessario eseguire la manutenzione della caldaia, in modo da impedire guasti e funzionamento non ottimizzato.

Manutenzione ordinaria della caldaia

La manutenzione ordinaria della caldaia va fatta periodicamente ma, sebbene prima ci fosse una periodicità fissa di un anno valida per tutti, adesso le tempistiche cambiano in base alla singola caldaia. Si può conoscere la periodicità della manutenzione della caldaia consultando il manuale della caldaia stessa, dove è scritto. Nel caso in cui si sia perso il manuale originale, è possibile contattare la ditta che ha prodotto la caldaia, che certamente vi saprà dare informazioni sul vostro modello.

Tuttavia, la normativa UNI e CEI stabilisce ancora di effettuare la manutenzione una volta all’anno (ogni due anni per le caldaie ad alta efficienza), per cui se non si riescono proprio a recuperare i dati della caldaia, è meglio attenersi a questo spazio di tempo.

Controllo dei fumi della caldaia

Per il controllo dei fumi della caldaia, invece, la normativa è molto chiara e prescrittiva per tutti, questo perché si tratta dell’emissione di anidride carbonica e dell’infiammabilità di questa, ovvero di questioni più delicate. Il decreto di riferimento è il DPR 74/2013, emesso a seguito della direttiva Europea 2010/31/UE. Il decreto stabilisce che il controllo vada effettuato:

  • Una volta all’anno: per impianti termici con potenza superiore a 100 kW a combustibile solido o liquido;
  • Ogni due anni: per impianti termici a combustibile liquido o solido con una potenza compresa tra i 10 kW e i 100 kW e per impianti superiori a 100 kW se alimentati a GPL o gas metano;
  • Ogni quattro anni: per impianti con potenza pari o inferiore a 100 kW alimentati a GPL o gas metano.

La manutenzione ordinaria della caldaia e dei fumi della caldaia, comprese le spese, contrariamente a quanto si pensa, spetta all’occupante dell’immobile e non al proprietario. Il proprietario, invece, ha il compito di installare o sostituire una caldaia non funzionante, di occuparsi degli adeguamenti alla legge e della manutenzione straordinaria.

Inoltre, è bene sapere che le regioni hanno spesso delle norme sull’efficienza energetica diverse dal DPR n.74/2013. Per questo, per essere realmente al sicuro con la caldaia, devi ottenere il bollino blu da un tecnico. Questo bollino è obbligatorio secondo il D.Lgs. 311/06 per tutte le caldaie che rispettano i criteri di efficienza. Ogni volta che si effettua la manutenzione della caldaia, il bollino blu viene rinnovato.

Per cui la cosa migliore è rivolgersi ad un tecnico autorizzato, ovvero la cui ditta sia abilitata al rilascio dei bollini blu, per essere sicuri che la caldaia segua le norme nazionali e regionali e sia perfettamente funzionante. Per sapere se il tecnico chiamato è effettivamente autorizzato, basterà chiedere il possesso del documento rilasciato dalla camera del commercio, che attesta l’abilitazione del tecnico.

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