tassazione sull'oro

Come si Calcola la Tassazione sull’Oro da Investimento e Non

La tassazione sull’oro è semplificata ed in parte conveniente rispetto al commercio di molti altri settori commerciali.
Soli in caso si ottengano effettive plusvalenze si deve attuare una tassazione sull’oro, un principio che è lo stesso che viene applicato sui rendimenti ed i guadagni che si possono ottenere sui mercati azionari.

Perché si Investe in Oro

Il prezioso metallo giallo viene acquistato come investimento in un ottica di strategia difensiva contro le conseguenze delle crisi economiche e dell’inflazione, un ruolo che svolge in modo eccellente tanto da essere considerato il bene rifugio per eccellenze.
Investire in oro, e non in prodotti finanziari ad esso collegati, non da rendimenti se non al momento della vendita che è l’unico modo per ottenere una plusvalenza su questo tipo di investimento.

Quando si Applica la Tassazione

La tassazione sull’oro deve essere applicata al momento della cessione, che si tratti di oro finanziario da vendere sui mercati azionari o di oro fisico da vendere presso un banco metalli o ad un’altra attività abilitata da Banca Italia, come questo compro oro Firenze.
Le tasse devono essere calcolate solo sul guadagno realizzato che corrisponde alla differenza tra il prezzo alla quale è stato acquistato con quello al quale è stato venduto.

Quale Aliquota Applicare

Sulla cifra che corrisponde ad una plusvalenza si deve applicare la tassazione del 26%, una aliquota analoga come quella che viene considerata per gli investimenti azionari.
In questo contesto diventa perciò fondamentale poter dimostrare il prezzo di acquisto per mezzo di una fattura che fare fede come costo da calcolare per stabilire le tasse da pagare su una eventuale plusvalenza.
In caso non si sia in grado di recuperare la documentazione relativa all’atto di acquisto dell’oro che vogliamo cedere dovremo calcolare una plusvalenza prendendo in considerazione una tassazione con una base imponibile pari al 25% del valore della cessione.
Per quanto riguarda la dichiarazione della tassazione sull’oro da effettuare si dovrà segnalare i guadagni realizzati nel Quadro RT, relativo alle plusvalenze di natura finanziaria relativo alla propria dichiarazione dei redditi.

Quando si Può Considerare Oro da Investimento

L’oro da investimento per essere considerato tale, e per questo esente anche da iva, deve essere conforme a determinate regole:
Ai sensi della L. n. 7/2000, si considera oro da investimento quello sotto forma di lingotti in oro di purezza pari o superiore a 995 millesimi o monete d’oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno, o hanno avuto, corso legale nel Paese di origine.

Vantaggi

Da notare che l’oro nella forma citata sopra gode di un regime fiscale esente da iva in quanto non considerato bene comune ma investimento finanziario.
Da tutto ciò si evince che il prezioso metallo giallo come investimento è considerato avere un ruolo determinante anche dai governi che ne incentivano sia l’acquisto che la vendita come bene da investimento.
Per quanto riguarda l’oro in ogni altra forma, che non corrisponde ai requisiti richiesti per essere considerato da investimento, deve essere considerato al pari di altri beni comuni.
In questo caso eventuali cessioni di gioielli o altri oggetti in oro dovranno essere trattati con modalità retributive diverse, fermo restando che se si tratta di cessioni saltuarie non devono essere dichiarate, in quanto trattasi di cessioni private da non considerare come attività commerciale continuativa.